18 giugno 1991 – 18 giugno 2025
In ricordo di Gaspare Palmeri, vittima innocente di mafia
Il 18 giugno 1991, a Palermo, la mafia uccideva Gaspare Palmeri. Un lavoratore onesto, un uomo giusto, colpito dalla violenza cieca e disumana di un potere criminale che non tollera chi vive nel segno della rettitudine e dell’onestà.
Gaspare non era un bersaglio. Non era un uomo delle istituzioni, non era un collaboratore di giustizia, non era un testimone scomodo. Era un cittadino come tanti, e proprio per questo la sua storia ci interpella profondamente: perché dimostra che la mafia può colpire chiunque, anche solo per essersi trovato nel posto sbagliato o, più spesso, per aver rappresentato – con semplicità e coerenza – un’altra idea di società.
A 34 anni da quel delitto, il nome di Gaspare Palmeri continua a vivere. Vive nella memoria dei suoi familiari, nel ricordo delle persone che lo hanno conosciuto e amato. Ma vive anche nel lavoro quotidiano di chi si impegna per una Sicilia e un’Italia libere dalla mafia, da ogni forma di oppressione, silenzio e connivenza.
Ricordare significa scegliere da che parte stare. Significa rifiutare l’indifferenza, contrastare la cultura mafiosa e costruire – con gesti quotidiani, azioni collettive, parole coraggiose – un Paese più giusto.
Come ogni anno, Libera rinnova il suo impegno nel custodire e far conoscere le storie delle vittime innocenti delle mafie, perché la memoria sia fermento di responsabilità e motore di cambiamento.
Anche noi, come Castello Libero ETS, ci uniamo a questo ricordo. Perché dietro ogni nome c’è una vita, e dietro ogni vita c’è una scelta: quella di non dimenticare, per non essere complici.
> «La mafia teme più la memoria che la giustizia, perché la memoria è giustizia che dura nel tempo.»
— Don Luigi Ciotti
Per approfondire la storia di Gaspare Palmeri:
👉 https://vivi.libera.it/storie-427-gaspare_palmeri
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